L’ecografia muscolo-tendinea, come gli altri tipi di ecografia (ginecologica, internistica, …) è un esame radiologico che utilizza ultrasuoni, cioè suoni non udibili dall’orecchio umano, emessi da una sonda che funziona sia come fonte di ultrasuoni sia come trasduttore: gli echi emessi infatti “colpiscono” i tessuti e vengono riflessi in modo diverso a seconda della composizione del tessuto stesso. La frequenza utilizzata x le parti molli, tendini e muscoli è compresa tra 3,5 e 14 MHz, con l’impiego di una sonda lineare.
L’ecografia è un’indagine diagnostica non dannosa per la salute, non c’è emissione di raggi X, non è invasiva ed è ripetibile nel tempo, consentendo di valutare l’evoluzione di una patologia. Offre la possibilità di ottenere immagini dinamiche, cioè in movimento, ad esempio, permette di verificare lo scivolamento dei fasci muscolari o dei tendini durante la contrazione.
Con l’ecografia muscolo-tendinea, come dice il termine, è possibile evidenziare tutte le patologie a carico dei muscoli o dei tendini, alcune patologie articolari, le borse, i tessuti sottocutanei.
E’ l’esame di I scelta in caso di contusioni, stiramenti e strappi muscolari (o sospetti tali), di tendiniti (al gomito, ginocchio, piede, mano, polso, caviglia, tendine di Achille), di tendinopatie della spalla, di cisti, borsiti, ematomi sottocutanei o intramuscolari.
All’esame ecografico si distinguono bene i fasci muscolari e la struttura fibrillare dei tendini, che appaiono come dei “nastri” biancastri e le eventuali lesioni di queste fibre, che appaiono più scure, le raccolte liquide, siano esse cisti o ematiche, che si presentano nere, i depositi di sali di calcio (calcificazioni)a livello dei tendini, delle borse e dei muscoli, che appaiono come delle formazioni irregolari più o meno estese bianche e non attraversabili dagli echi emessi dalla sonda.
Nel dettaglio permette di vedere:
patologie muscolari:
patologie tendinee:
borsiti
artrosinoviti
cisti sottocutanee, tendinee e sinoviali
L’ecografia muscolo-tendinea non è in grado di vedere le ossa e all’interno delle articolazioni, quindi, ad esempio, non è possibile studiare, a livello del ginocchio, i menischi o i legamenti crociati.
Permette di valutare le patologie legamentose della caviglia e del ginocchio (legamenti collaterali), ma non è l’esame di I scelta. In tutti questi casi verrà prescritto dal vostro Medico l’esame radiografico più appropriato (Rx, TAC, RM, scintigrafia, …)
Vi sono inoltre limiti intrinseci all’esame: la stretta dipendenza dall’abilità dell’operatore che la esegue (deve essere un medico) e dal tipo di apparecchiatura, che può dare definizioni di immagini di qualità decisamente differente. Non è un esame panoramico, per cui è possibile studiare solo alcuni settori per volta, a differenza, per esempio, della RM, che dà la ricostruzione spaziale di interi distretti corporei con tutte le strutture in essi presenti.
L’ecografia ha dunque, come tutte le indagini diagnostiche, dei limiti e delle indicazioni ben precisi. E’ sempre indispensabile che sia preceduta da un’accurata valutazione clinica da parte di un medico, che dà delle specifiche indicazioni di cosa andare a vedere e del sospetto diagnostico, che saranno molto utili al medico che eseguirà l’esame.
La prescrizione “fai da te” spesso porta all’esecuzione di un esame che non è appropriato per la patologia da cui si è affetti, facendo spendere inutilmente tempo e denaro.